Misurato e misurando
Capitolo IV
Apocalisse 10; 11/1,2
Affinchè si desideri partecipare della natura divina, è necessario un chiaro insegnamento di preparazione. E' altresì necessario che il servo di Dio sia preparato.
Il capo dieci dell'Apocalisse descrive il processo finale che additò a San Giovanni l'alto ministero di predicare"sopra" (questa è la parola nel testo), "sopra molti popoli, nazioni, lingue e re". Sopra, come avvolgerli e tenere la mano autorevole e ferma su di essi. I molti si ridurranno a pochi, cioè a "re", giacchè questi "re" sono meno numerosi degli individui di popoli.
E' un ministero che, pur predicando a tutti, tende al reame sacerdotale, alla Nuova Gerusalemme.
Giovanni fu dunque rigorosamente preparato avanti di udire la nuova commissione. A tacere di altro, notiamo che egli dovette prendere e divorare il libretto aperto nella mano dell'angelo potente. Dovette udire sette tuoni, che fanno pensare a grandi crisi con speciali messaggi.
Sentì amaritudine nelle interiora ed ebbe la parola dolce come miele nella bocca. Se, come noi stimiamo, questo libretto, dapprima sugellato e poi aperto è anche la vita del servo stesso(e non escludiamo altre applicazioni), se il divorarlo significa assorbire in noi, digerendo e profittandone, tutto il nostro passato, le scene del capo dieci dell'apocalisse sono descrittive di finale preparazione ad uno che già era stato fedele in precedente ministero.
Ora egli è misurato per divenire a sua volta misuratore. Si tengano presenti tre parole che fanno pensare ai metodi del cielo. Sono: PESO, NUMERO, MISURA.
Cioè, Iddio fa tutto con precisione: a peso, numero e misura.
Il comando: "LEVATI". Un nuovo principio, che è come una nuova resurrezione e, con la canna di correzione, misura il Tempio, l'Altare, gli adoratori.
Tempio: Una delle figure della chiesa. Esso fa pensare a riverenza, silenzio e contemplazione.
Le pietre già preparate nella cave, furono ciascuna già misurata, situate nelle mura del Tempio, senza che si udisse rumore di martello o di ferro.
Leggiamo Abacuc 2/19-20:
Non più religioni volontarie o culti esagerati o estranei, in cui non vi è spirito alcuno. Non più idoli. Idoli non solo le statute e le sculture (1Giov. 5/21). Vera adorazione!
"Silenzio, Iddio è nel suo Tempio!"