L'ansia del futuro ha sempre occupato la mente degli uomini, tanto che in ogni tempo ci sono stati e ci saranno quelli che si rivolgono a cialtroni di ogni genere, perchè nessuno lo conosce, NESSUNO!. Nessuno tranne il Creatore e coloro ai quali Lui ha voluto rivelarlo. Il guaio è che tale ansia occupa sovente anche i cuori di molti credenti, tanto che spesso e volentieri si fa ricorso a profeti che non lo sono.
Per chi volesse acquistare intendimento, ricordiamo ciò che è scritto relativamente ai profeti: "Ma altresì, se qualcuno presuntuosamente imprende di dire a mio Nome cosa alcuna, che io non gli abbia comandata di dire, ovvero parla a nome di dei stranieri, sia fatto morire.
E se tu dici nel cuore tuo: Come conosceremo la parola che il Signore non avrà detta? Quando il profeta avrà detto qualche cosa a Nome del Signore, e quella cosa non sarà, e non avverrà; quella cosa sarà quella che il Signore non avrà detta; quel profeta l'avrà pronunciata per presunzione; non temere di lui" (Deuteronomio 18.20-22).
Parlando dei tempi della fine, Gesù ha dovuto mettere in guardia i suoi discepoli, non solamente dai venditori di sogni senza fede, ma ha dovuto farlo anche a causa di quelli che si dicono fratelli o figli di Dio. Nel box laterale abbiamo trascritto il testo di Luca 17.27-37, dove Gesù dice fra le altre cose: "Gli uomini mangiavano, bevevano, sposavano mogli, e si maritavano, fino al giorno che Noè entrò nell'arca; e il diluvio venne, e li fece tutti perire. Allo stesso modo ancora, come avvenne ai giorni di Lot: la gente mangiava, beveva, comperava, vendeva, piantava ed edificava; ma, nel giorno che Lot uscì da Sodoma, piovve dal cielo fuoco e zolfo, e li fece tutti perire. Tale sarà il giorno, nel quale il Figliuolo dell'uomo apparirà".
Si potrebbe dire che non ha detto nulla di nuovo, perchè si è sempre fatto così, ma la realtà sta invece proprio in ciò che viene reputato normale la dove invece nasconde una ansia, un ricerca insaziabile delle cose in oggetto.
I tempi della fine sono caratterizzati da una grande manifestazione di spiritualità, intesa qui come una ricerca di un mondo spirituale pur che sia, senza mai verificare la fonte. Così, disse Gesù: "E molti falsi profeti sorgeranno, e ne sedurranno molti. E siccome l'iniquità sarà moltiplicata, la carità di molti si raffredderà". In altra occasione Gesù aggiunge: " Ora, guardatevi dai falsi profeti, i quali vengono a voi in abito di pecore; ma dentro sono lupi rapaci. 16 Voi li riconoscerete da' frutti loro; colgonsi uve dalle spine, o fichi da' triboli?" (Matteo 7.15-16). Disse ciò Gesù, perchè sapeva benissimo che molti amano essere imbrogliati per vanità loro, da predicatori che li predicano beati, ovvero da quelli che, semplificando al massimo le verità eterne, danno a credere che alla fine tutto andrà bene lo stesso. Infatti Gesù disse: "Entrate per la porta stretta, perchè larga è la porta, e spaziosa la via, che mena alla perdizione; e molti sono coloro che entrano per essa. Quanto è stretta la porta, ed angusta la via che mena alla vita! e pochi sono coloro che la trovano" (Matteo 7.13-14). Ritornando all'antico testamento, Iddio dice al suo popolo:
"Gli oppressori del mio popolo sono fanciulli, e donne lo signoreggiano. Popolo mio, quelli che ti predicano beato ti fanno traviare, e fanno andare in perdizione la via dei tuoi sentieri" (Isaia 3.12). La scrittura sopra citata porta l'esempio di quali possono essere gli oppressori. Quando cita i fanciulli, dobbiamo ricordare quelle sono le loro caratteristiche, cioè sono personaggi immaturi facilmenti trasportabili a destra e a manca, instabili davanti a Dio. Quando vengono citate le donne, anchesse sono figurative di persone che hanno più a cuore le cose della terra che non del cielo, che fanno leva su queste ansie per distogliere i servitori di Dio dal loro dovere, passando anche se necessario attraverso l'ostentazione del proprio corpo per indurre a peccato i figli di Dio. Sono solo alcuni esempi, semplicemente per ricordare che attorno a coloro che sono chiamati a vita eterna si radunano creature di vario genere sospinte dal principe delle tenebre.
" Allora, se alcuno vi dice: Ecco, il Cristo è qui, o là, non gli credete. Perchè falsi cristi, e falsi profeti sorgeranno, e faranno grandi segni, e miracoli; talchè sedurrebbero, se fosse possibile, anche gli eletti". Questo passaggio presenta un altro pericolo, dicendo che quei falsi profeti faranno anche grandi segni e miracoli tanto che, se il Signore non vegliasse sui suoi figli, anch'essi ne sarebbero ingannati. Or è veramente difficile discernere fra queste cose, a meno che non sottoponiamo tale verifica alla luce della parole di Gesù, il quale disse: "Ma, quando colui sarà venuto, cioè lo Spirito di verità, egli vi guiderà in ogni verità; perchè egli non parlerà da sè stesso, ma dirà tutte le cose che avrà udite, e vi annunzierà le cose a venire. Esso mi glorificherà, perchè prenderà del mio, e ve l'annunzierà" (Giovanni 16.13-14).
Chiaro? Sembrerebbe di si. Ciò che dunque ci resta da fare è verificare i frutti, perchè se i loro frutti disonorano Cristo e il Suo sacrificio, ovvero se lo sminuiscono, se lo riducono ad un mero confronto interreligioso, allora non li seguitate. I frutti? Provate a fare mente locale e vedrete come molti o quasi tutti questi venditori dell'evangelo di Cristo, sono più interessati ai vostri danari, ai vostri beni; essi sono anche interessati a voi stessi per farsene una ghirlanda al collo, come se avere molti adepti fosse garanzia di essere dalla parte di Dio. Coloro che vengono a voi da parte di Dio, vivono solo ed esclusivamente di ciò che il Signore provvede loro e mai, dico mai, vi chiederanno espressamente danari, sapendo che Iddio è padrone del cielo e della terra e loro gli appartengono.
Questo fu il comandamento di Gesù ai suoi discepoli, e questo resta fino ad ora: " E andate, e predicate, dicendo: Il regno dei cieli è vicino. Sanate gl'infermi, nettate i lebbrosi, risuscitate i morti, cacciate i demoni; in dono l'avete ricevuto, in dono datelo. Non fate scorta nè di oro, nè di argento, nè di moneta nelle vostre cinture; nè di tasca per il viaggio, nè di due tuniche, nè di scarpe, nè di bastone; perchè l'operaio è degno del suo nutrimento" (Matteo 10.7-10).