Il problema del divorzio è un annoso fastidio che occupa la vita degli esseri umani. I pareri sono spesso discordi perchè di parte, in quanto ognuno difende la propria teoria e in fin dei conti se stesso. Quanto questa difesa possa essere considerata tale e non accusa proveremo a dimostrarlo durante la riflessione, ripercorrendo quanto ci è stato tramandato della Legge di Dio.
Nel box laterale troverete ciò che ha risposto Gesù quando fu interpellato in merito e non prima. Per ora ripercorriamo ciò che era al principio, perchè nessuno possa dire che è colpa di Dio che mi ha messo al fianco una donna ed è colpa del marito che mi è stato dato da Dio.
Credo che l'umanità è sostanzialmente divisa, anche se ciò poco si vede, in due grandi famiglie; la famiglia dei figli degli uomini e lam famiglia dei figli di Dio. Questa divisione è scritturale e si trova in Genesi 6.1-2. Ciò che è scritto nel testo citato, dice che anche i figli di Dio hanno sbagliato e ahimè, sbagliano ancora, portandosi appresso tromenti di spirito. Lo stesso testo evidenzia ciò che ha generato l'errore, la concupiscenza, o per dirlo in modo diverso, hanno usato lo stesso metodo che usano coloro che non hanno Dio nel cuore; non hanno domandato consiglio a Lui e hanno scelto il base ai loro desideri.
Stando le cose così, la sola cosa che possiamo fare è parlare al cuore di figli di Dio, lasciando che gli altri seguano i loro istinti. Ma tu, tu che sei un credente, perchè sei arrivato in situazioni come queste?
Lo sappiamo che è umano errare, ma all'errore, per chi ama la giustizia di Dio, vi è rimedio solo ai piedi di Cristo.
Riprendiamo dalle parole di Gesù:
La concessione fu autorizzata da Mosè, contro la volontà di Dio, perchè erano duri di cuore. Che cosa vuol dire duri di cuore? Per chi conosce la cultura e la storia di quel popolo, saprà che ogni scusa era buona per divorziare; bastava poco, una parola di troppo, una minestra mal riuscita, etc, per dare sfogo alla loro carnalità, desiderio di avere un'altra donna, e con scuse volgari, licenziavano la moglie come se fosse una cosa di nessun valore. Forse oggi non è proprio letteralmente così, ma l'impianto umano è sempre lo stesso.
La durezza del cuore è in realtà un voler comunque contestare la Legge di Dio che stabiliva, e essi lo sapevano, che i due sarebbero diventati una stessa carne, che la donna è parte dell'uomo e non una cosa o una serva di cui ci si sbarazza senza scrupoli. Il divorzio è come azzerare se stessi, una parte del proprio essere ricomposto col matrimonio.
Le concessioni non sono mai legge, pertanto la legge di Dio rimane sempre e immutata e le concessione trasgrediscono comunque quella legge.
Chiunque guardi con onestà alla storia dei figli di Dio, patriarchi, profeti etc, noterà che il problema della unione unica fra un uomo e una donna non è mai stato avversato da Dio, non perchè ne fosse felice, ma perchè non ha mai dimenticato che
Ciò che piace a Dio non piace all'uomo, pertanto se l'Onnipotente si dimenticasse che siamo di carne, cioè fragili, distruggerebbe ogni cosa, perchè la Sua santità non può sopportare il male, e ciò che fa, la Sua pazienza e misericordia verso questi vasi di terra, lo fa per l'amore che ha nei confronti di Suo Figlio.
Ogni credente che muove i suoi passi verso un divorzio, dovrebbe analizzare quali sono effettivamente le cause che spingono a fare ciò. Per comprendere che solo l'amore vero unisce due creature davanti a Dio, è Lui stesso a dettare la Sua legge, quando dice al suo popolo:
Iddio sancisce che Lui, nonostante tutte le nostre debolezze non ci ha mai mandato via; ciò che ci ha allontanato da Lui sono le nostre iniquità, cioè tutti i sotterfugi della mente che non vuole assoggettarsi alla Sua legge. Certo non è facile per chi vede nella moglie un'altra cosa da ciò che è e dovrebbe essere, cioè la compagnia della vita, da amare e condurre nelle vie di Dio in carità.
In merito a quanto sopra, l'apostolo Paolo è netto quando dice:
Oggettivamente tali valori possono trovarsi solo nel cuore di chi ama la verità di Dio; per questa ragione, la distinzione fra figli degli uomini e figli di Dio potrà esser evidente solo dove essi abitano.
Quando i figli di Dio di cui Genesi capito sei parla, hanno scelto le più belle fra le figliuole degli uomini, hanno di fatto usato la loro libertà, ma l'hanno usata andando dietro la concupiscnza del loro cuore. Sono stati ammaliati dalla loro bellezza considerandola una valore imprescindibile, irrinunciabile. Più tardi leggiamo nei Proverbi 31.30 che:
La donna che teme il Signore non è appariscente, non ama mettersi in mostra, ma prega il SIgnore, la dove sente questa necessità, per avere un marito che la ami davvero. Così deve fare anche l'uomo che teme Iddio, perchè il pericolo di ingannarsi è dietro l'angolo.
La malvagità del cuore è legata ai desideri della carne, che spesso viene scambiato per amore, ma altro non è che carnalità.
Si tende, oggigiorno, a giustificare certe situazioni che si vengono a creare, dicendo che c'è troppa esposizione e quindi per quello si cade in tentazione. La verità è che cade solo chi vuole cadere, il che dice anche, che tali si collocano fra quelli che non hanno il controllo di se stessi. Se un credente non ha il controllo di se stesso, come può controllare chi gli sta al fianco?
Paolo aggiunge:
Quindi, chiunque tu sia, ma sopratutto se sei un credente sincero, vai dal Signore e chiedegli la forza per essere conforme alla Sua volontà. Ma se proprio non ce la fai, ricorda che davanti al Signore è peccato di adulterio anche ciò che disse Gesù:
Se l'occhio tuo destro ti fa intoppare... è riferibile alla luce che hai ricevuto, alla conoscenza che hai, al fatto che tu sai ma non vuoi praticare, ebbene, dice Gesù , privati di esso piuttosto che rimanere in attesa di un'eventuale giudizio divino.
Ciò che Iddio chiede non è impossibile, ma costa spesso un prezzo. Lui ha promesso a coloro che amano la Sua Legge, che godranno di molta pace (Salmo 119.165). Sei tu certo e accertato nel tuo cuore che vuoi piacere a Dio? Sappi che Lui vuole sanare tutti i tuoi peccati e le tue iniquità, ma ricordati che gli devono essere confessati, affinchè Romani 12.9 possa essere vissuto.