Tutti gli apostoli sono dunque il fondamento della chiesa, nella misura del ministerio ricevuto. Se tutti gli apostoli sono stati eletti a fondamento della chiesa, è anche vero che il fondamento rimane sempre Cristo ed essi hanno edificato sulla pietra angolare, da Dio eletta preziosa, ma riprovata dagli edificatori (Salmo 118.22).
Nonostante la traduzione della CEI sia totalmente differente, pure in Atti 4.11 anche la CEI traduce come gli altri. Anche in 1 Pietro 2.7 c’è accordo fra i traduttori. Va da se che, la dove non c'è coerenza nella traduzione e conseguentemente nella interpretazione, il problema non sta nelle scritture, ma sta negli interpreti. Nel caso contrario si starebbe dicendo che gli interpreti siano superiori alla scrittura.
Ora, se Gesù è la pietra angolare, e gli apostoli hanno edificato su di Lui, trovo incoerente poggiare l’edificio della Chiesa su un solo discepolo. Onestamente non credo condivisibile ritenere che la Chiesa di Cristo possa poggiare su un uomo peccatore quale era Pietro. Quell’edificio di cui è scritto in Ebrei 12.22-24 non potrebbe poggiare su un uomo di terra anche perché nessun uomo è stato mai ritenuto da Dio, capace di tanto (Ecclesiaste 7.20, Isaia 63.5, Romani 3.10).
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