Ristoramento

Camminiamo alzando gli occhi al cielo, perchè l'aiuto ci viene da Colui che ha fatto il cielo e la terra (SALMO 121).

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Questo puntinablu nei testi, è un invito a riflettere

Intorno alla fede

La sua potenza divina ci ha donato tutto ciò che riguarda la vita e la pietà mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la propria gloria e virtù. 4 Attraverso queste ci sono state elargite le sue preziose e grandissime promesse perché per mezzo di esse voi diventaste partecipi della natura divina dopo essere sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza. 5 Voi, per questa stessa ragione, mettendoci da parte vostra ogni impegno, aggiungete alla vostra fede la virtù; alla virtù la conoscenza; 6 alla conoscenza l'autocontrollo; all'autocontrollo la pazienza; alla pazienza la pietà; 7 alla pietà l'affetto fraterno; e all'affetto fraterno l'amore. 8 Perché se queste cose si trovano e abbondano in voi, non vi renderanno né pigri, né sterili nella conoscenza del nostro Signore Gesù Cristo. 9 Ma colui che non ha queste cose, è cieco oppure miope, avendo dimenticato di essere stato purificato dei suoi vecchi peccati. 10 Perciò, fratelli, impegnatevi sempre di più a render sicura la vostra vocazione ed elezione; perché, così facendo, non inciamperete mai. 11 In questo modo infatti vi sarà ampiamente concesso l'ingresso nel regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo (2 Pietro 1.1-11).

1 Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono. 2 Infatti, per essa fu resa buona testimonianza agli antichi. 3 Per fede comprendiamo che i mondi sono stati formati dalla parola di Dio; così le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti (Ebrei 11.1-3).

Che cosa è la fede. II parte

divisorio

Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono.

La fede è dimostrazione di ciò in cui si spera. Sembrerebbe che per dimostrazione di intenda una forbita capacità di spiegarla, la dove, siccome la fede è stata data da Dio all'uomo per indirzzarlo a Lui, lascia trasparire, mostra l'autore della fede, della vita, Gesù Cristo. La donna samaritana aspettava il messia, perchè, stando a quanto le avevano insegnato, avrebbe rivelato ogni cosa, ma Lui era davanti ai suoi occhi e lei non Lo vedeva. La sua affermazione era talmente sincera e il suo desiderio concreto che Gesù le disse: "Colui che ti sta parlando è proprio il Messia". Quante volte non c'è nel credente quella genuinità di fede pur ripetendo le stesse parole, gli stessi concetti. Ma andiamo avanti.

Un'altro esempio potrà forse dare alla fede un'altra luce, perchè è la luce che ricrea quei contorni che le tenebre hanno nascosto.

Ogni bambino che nasce porta con se l'impronta di ciò che sarà o che potrebbe essere, se non succedono incidenti tali da condizionarne lo sviluppo. Che cosa fa il fanciullo? Esercita la propria vita alla crescita, mangiando, giocando, piangendo, etc. Non tutti vengono al mondo con grandi doti, ma molti di quelli che non hanno grandi doti possono diventare grandi personaggi; la strada da percorrere potrà anche essere dura, ma al prezzo di grandi sacrifrici, rimunce, finiranno probabilmente per ottenere il premio ambito. La stessa cosa fanno tutti coloro che gareggiano nelle varie attività sportive. Sano che il primo premio è solo per uno, ma tutti lo ambiscono e si sacrifricano per riuscire ad ottenerlo. Provate per un momento a leggere meditare appunto nel contesto di ciò che stiamo dicendo, quanto fu difficile la crescita di Gesù. "Or egli è salito come un rampollo, dinanzi a Lui, ed come una radice da terra arida; non vi è stata in lui forma, nè bellezza alcuna; e noi l'abbiamo visto, e non vi era cosa alcuna interessante da farcelo desiderare" (Isaia 53.2). Lo scrittore della lettera agli Ebrei lo presenta così: "Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l'infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio" (Ebrei 12.2).

Osserviamo ora l'argomento riprendendo con più decisione ciò che è scritto nel box di sinistra: "La sua potenza divina ci ha donato tutto ciò che riguarda la vita e la pietà mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la propria gloria e virtù. Attraverso queste ci sono state elargite le sue preziose e grandissime promesse perché per mezzo di esse voi diventaste partecipi della natura divina ". Le promesse sono gli obiettivi da raggiungere e, per ottenere il premio, occorre esercitarsi in quella direzione. Nessuna promessa, benchè essa sia a disposizione di chi crede, potrà mai essere ottenuta senza l'ardente desiderio e il conseguente sacrificio per ottenerla. L'obiettivo divino è farci partecipi della natura divina. Partecipi e non spettatori.

Di ciò nel prossimo capitolo.

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