Prefazione
Tentare, sotto forma di meditazioni religiose, uno studio su Simone Pietro può sembrare inutile o incompleto. A noi stessi sembra incompleto il presente studio: inutile no, perchè lo scopo che ci siamo prefisso, è di rendere familiare, nei limiti a noi possibili, la figura di quel grande. Non facciamo critica scritturale; meditazioni sono queste: studiamo l'uomo, e per contrasto, insieme con Pietro, ammireremo sempre più il carattere immacolato del Signore Gesù Cristo. Senonché, è difficile parlare dell'uomo senza sembrare qualche volta irriverenti; perciò premettiamo subito che lo studio delle piccole macchie da risalto ai grandi quadri, e lo stesso è dei grandi caratteri. Simone Pietro errò molte volte, e dovette essere ripreso; negò il Maestro e dovette essere perdonato. Questo è innegabile. E' altresì vero, a tacere di altri, che quell'uomo di ferro che fu Federico il Grande di Prussia fuggì alla prima battaglia, egli, il vincitore di tante campagne, l'eroe della guerra dei sette anni.
Con animo trepidant perciò, entriamo nello studio di questo carattere, augurandoci che esso riesca ad avvicinare qualche anima ai piedi del Salvatore.
Questo è stato il nostro ideale.