Non volendo perdermi in discorsi; desidero invece osservare l'Uomo che ha saputo fare la volontà di SUo Padre, perchè Lui è la chiave che ci può far comprendere il disegno di Dio dall'inizio alla fine. Se osserviamo Lui, allora capiremo, e non prima, che la sola cosa che conta è il rispetto dei ruoli. Proveremo ad osservarlo nel suo rapporto con sua madre, MAria, che lui chiama genericamente, donna.
Maria, la madre di Gesù, era preoccupata per l’andamento delle nozze di Cana, e andò da Gesù dicendo:
Il più grande bene che l’uomo aveva sulla terra fu la sua rovina. Dobbiamo spendere comunque due parole per evidenziare, senza alcun sentimento estraneo ma in tutta onestà, che il comandamento è stato dato all’uomo il quale ha il compito di osservarlo e farlo osservare e, se tutto va bene, se tutte le cose stanno al loro posto, ci riuscirà. Compito assai arduo oggi più che mai dove, a causa della disobbedienza dell’uomo, la controparte, perché tale è ormai, ha affinato le armi.
La ragione che ha spinto Gesù a dire:
Nelle vicende che travolgono gli esseri umani sempre più, anche se non sempre è chiaro, la responsabilità non ha un solo attore e ognuno paga separatamente per i propri errori. Spesso viene chiamata libertà ciò che altro non è che un fallimento; come si sa, il fallimento lascia le ossa rotte e solo la grazia di Dio può sollevare lo spirito di coloro che vi si sono avventurati.
L’apostolo Paolo, rivolgendosi ai 1 Corinti 7, che è il capitolo dedicato al matrimonio e tutte le problematiche annesse, dice chiaramente che sarebbe bene per l’uomo rimanere senza una donna, così come per la donna rimanere senza uomo, perché il legame fra i due è nella maggior parte dei casi fonte di tribolazioni “ma tali persone avranno tribolazione nella carne e io vorrei risparmiarvela (v. 28)”. Non esiste una responsabilità unica perché le tribolazioni sono sempre la conseguenza della condizione di peccato in cui vive l’umanità. Il capitolo inizia così:
Riprendiamo ora le parole di Gesù, perché da quelle siamo partiti, considerando quanto sia importante comprendere il loro valore.
Dobbiamo purtroppo constatare che il discernimento è spesso condizionato dalla debolezza dell’essere e non è raro vedere rovine anche in famiglie dove il Signore, comunque misericordioso, sopporta per amore del suo nome tali debolezze. Tutto ha un prezzo. Si diventa certamente sempre più deboli e meno credibili quando si è camminato a lungo nell’errore.
Non a tutti è dato di vivere come me dice Paolo. Gesù stesso rispose ai discepoli che si sono mostrati contrariati quando mise in chiaro i problemi relativi al divorzio:
Nella condizione attuale, la similitudine con i tempi di Sodoma e Gomorra è appropriata, perché essa risponde alle parole:
L’ansia delle cose terrene fa spesso fallire nelle cose eterne; questo vale soprattutto fra coloro che credono e accettano la parola del Signore. Il desiderio di una compagnia è legittimo, ma fino a quando essa non diventa un intralcio? Fino a quando, colui che è responsabile di una chiamata, sa governare e dire: “Che vi è fra me e te, donna?” Solo il Signore che ci ha fatti ci conosce tutti.
Non possiamo trascurare la stessa frase detta dai demoni a Gesù:
Sarà così solo la dove sono chiari i confini, perché la responsabilità circa il comandamento è sulle spalle dell’uomo, non della donna. Non la separazione dei ruoli ma l’adempimento del comandamento che conta; a ognuno spetta solo ciò che spetta e di quello è responsabile. Nessuno può caricarsi del peso che non gli compete senza esserne schiacciato. Il termine “aiuto convenevole” acquista dimensioni diverse e a volte anche negative. Che aiuto può dare una donna a un uomo di Dio se non lo incita a servire il Signore, se non gli è di stimolo ma d’ intralcio? Ogni natura ha i suoi egoismi e la dove essi restano connaturati fortemente non c’è spazio per buoni consigli.