Il testo della presente meditazione lo potete trovare nel box di sinistra. Prenderemo in esame solo ciò che attiene al soggetto che abbiamo in cuore.
Il Signore tramite Isaia fa sapere innanzi tempo quale sarà il suo criterio di giudizio nei confronti degli uomini, ponendo l'accento su una realtà spesso sottovalutata, dicendo:
Una premessa è d'obbligo perchè serve a tranquillizzare le anime di coloro che percepiscono di essere peccatori, ma hanno creduto veramente in Gesù Cristo e lo hanno accettato come Salvatore e Redentore. Passiamo ora all'esame del nostro soggetto.
- L'uomo innocente di mani
- Puro di cuore
- Che non eleva l'anima a vantià
- Che non giura con frode
- Che scuote le mani per non accettare regali
- Che chiude gli occi per non vedere il male
- Che tura gli orecchi per non udire omicidi
Sono sette condizioni che hanno bisogno di essere sanate nel cuore dell'uomo , perchè è nel cuore che risiedono, essendo esso il centro della vita, il laboratorio dove tutte queste cose possono radicare in virtù di quanto detto da Gesù:
Pertanto:
- se abbiamo le mani, perchè non utilizzarle?
- se abbiamo gli occhi, perchè non guardare?
- se abbiamo gli orecchi, perchè non ascoltare?
Poi scopriamo che:
- gli occhi vedono e il cuore desidera
- le mani toccano e il cuore desidera
- gli orecchi odono e il cuore desidera
Pur di ottenere ciò che il cuore desidera si finisce per:
- perdere l'innocenza di mani
- perdere la purezza del cuore
- diventare vanitosi, superbi e arroganti
- usare la frode, l'inganno, l'ipocrisia
Tutte queste cose fanno capo ad un corpo, e in questo corpo operano tenendo in servitù lo spirito nostro, quello spirito che Iddio ha dato all'uomo e che gli permette di desiderare le cose che hanno un legame con Dio e la sua natura. Gesù ha ben messo l'accento su questo dualismo che abita nel cuore dell'uomo, dicendo:
Ecclesiaste 12 dipinge il percorso dell'uomo naturale, prendendolo dalla giovinezza e accompagnandolo lungo gli anni fino alla vecchiaia. Il testo lo trovate nel box di sinistra .Nel lungo Salmo 119.9 leggiamo:
Isaia usa elementi a noi noti per spiegare a chi ha intendimento la grande questione della santificazione. Pertanto, è dall'analisi di ogni elemento che potremo intravvedere la via di uscita che non può sussistere senza la presenza di Gesù nel cuore.
Il Signore, attraverso il profeta Isaia, comincia da ciò che si vede, dall'opera delle mani, quindi dal frutto che quelle mani producono e da come esso viene prodotto. Credo però che tutto può essere meglio compreso se si può o si ha la capacità di vedere da dove il tutto ha origine, senza per questo voler guardare al principio in assoluto, perchè sarebbe troppo lungo. Meglio è se prendiamo in esame le parole di Gesù:
Tutto cominciò e comincia con un vedere, poi il corpo viene condizionato se si persevera in quella visione tenebrosa, ed agisce operando con mani impure.
- L'uomo innocente di mani trova la sua migliore condizione la dove l'occhio è puro.
- La seconda condizione è che anche il cuore sarà puro, perchè non avendo visto non desidera.
- Non avendo visto non è vanitoso.
- Non avendo visto non ha bisogno di nascondersi, di imbrogliare le carte, quindi è nella condizone di non aver bisogno di giurare con frode.
- Non avendo visto, chiuderà gli occhi per non vedere il male quando esso si ripresenterà (le tentazioni).
- Non avendo visto, e dunque non avendo contaminato la propria vita, quando il male si ripresenterà chiuderà anche gli orecchi.
Non dobbiamo assolutamente dimenticare che non esiste il vuoto. O si fa la volontà di Dio o quella dello spirito di questo mondo. Non ci sono alternative possibili tranne che se viviamo vicino al Signore. Gesù ha sintetizzato questa condizione così:
La dove l'uomo peccatore accetterà la santificazione della propria vita, si farà strada una promessa:
Di un padre abbiamo bisogno; beato colui che ha scelto la parte migliore, perchè non gli verrà tolta.