Spesso avviene che quando si parla di figliuoli di Israele dispersi, la mente corra ai fatti di Israele soltanto, non riconoscendo che anche oggi molti credenti sono dispersi alla pari di quanto lo è Israele. Ma così non pare a molti credenti che non vedono nelle varie disavventure che li riguardano un procedimento divino volto al loro bene.
Sono in molti a continuare a ripetere che sono provati dal diavolo, ma sono pochi coloro che accettano la correzione come una via di grazia, perchè non la vedono come tale, nascondendosi dietro a credulità ereditarie o ereditate da un cattivo ammaestramento.
Così, come Israele fu sventolato nei vari paesi del mondo, a motivo della propria inettitudine, dove hanno dovuto sperimentare il dolore per essere stati disobbedienti, anche il popolo cristiano non fa eccezione, con la differenza che probabilmente certe cose non richiedono un esilio vero e proprio, in quanto ciascuno può essere anche esiliato in casa sua.
Parlando del tempo della fine e non solo, ma anche dei periodi che seguono la conversione, Gesù dice che verranno giorni in cui Lui metterà la spada sulla terra (Matteo 10/34-36).
Parlando con i suoi discepoli di ciò che gli sarebbe avvenuto fra non molto tempo, disse loro:
L'obiettivo è fare la selezione, per fare emergere i veri figliuoli di Dio, quei figliuoli che Elia non vedeva mentre era in affanno per la sua vita (1 Re 19/18); così pure in Malachia viene identificato un popolo che
Giacobbe sarebbe rimasto per sempre nella terra di suo zio Labano, il cui nome significa "bianco"nel senso di luminoso. Non gli mancava nulla, perchè aveva due mogli, tanti figli e molto bestiame, ma se il Signore non avesse creato le condizioni per farlo decidere a fuggire, vi sarebbe rimasto per tutta la vita, perdendo così l'elezione.
Coloro che hanno una chiamata nel cuore, anche se passeranno per la valle dei gelsi, metafora bellissima della trasformazione dei credenti, la ridurranno in fonti e in pozze che la pioggia riempe (Salmo 84/6).
Così, il Signore ha chiamato Abramo fuori dal suo paese, dicendogli che gli avrebbe mostrato il territorio per la sua progenie e il comando fu preciso; infatti il Signore gli disse:
Quanti dolori prima di entrare in possesso della terra promessa; Abrahamo dovette seppellire suo padre, poi dovette separarsi da suo nipote Lot. Nonostante queste separazioni, il cammino di Abrahamo non fu facile per i contrasti nati con i popolo vicini, anche per errori suoi. Ci ritorna alla memoria ciò che sta scritto circa i figli di Dio fin dalle prime immagini che possiamo vedere nei primi capitoli della Genesi (Genesi 6/2), dove ci vengono narrate le loro scelte non condivise dal Signore. Anche oggi, avviene che tanti figliuoli di Dio, sebbene preghino il Signore per una compagna adatta a loro, poi scelgono secondo i loro desideri. Si tende a giustificarsi dicendo che forse, non si sa bene se, attraverso queste scelte la salvezza arriverà anche agli altri (le compagne della vita). Purtroppo è sovente solo una magra giustificazione.
Anche quando Israele prenderà possesso di quella terra, quanti caduti per la via, quanta ribellione camuffata di dottrina e santità. Anche noi siamo chiamati per andare, per salire alla Gerusalemme celeste, ma quanti combattimenti incontreremo nella valle della nostra metamorfosi da bruchi a farfalle. I nemici dell'anima nostra faranno di tutto per impedirci l'accesso al cielo.
I regni e le glorie di questo mondo ci verranno proposti in cambio di "adorazione" (Matteo 4.8), perchè il principe di questo mondo non ha mai smesso di voler essere adorato. Spesso si dice che il Signore ci ha tratti fuori dall'Egitto, ma strada facendo, in quali territori ci siamo impantanati? Nelle scritture ci sono nomi di popoli che sono significativi, basta pensare a:
- Babilonia (confusione),
- Assiria (che sta in alto), alterigia d'animo),
- Edom (rosso), ricorda la minestra di lenticchie di Esau),
- Ammon (colui che costruisce),
- Sodoma (che brucia),
- Gomorra (sommersione).
Sono tutti paesi ricorrenti nella vita di Israele, e non sono tutti, ovviamente. Da non sottovalutare che, sebbene siamo usciti dal mondo (Egitto), come Israele ce lo possiamo portare nel cuore. Da qui l'invito del salmista (Salmo 45.10-11) indirizzato alla futura sposa del Re, a lasciare la casa del padre suo, il suo paese e il suo parentado; solo così il Re l'avrebbe guardata con interesse.
Oggi i cristiani hanno a che fare con un nemico insidioso, cioè il benessere; ciò ha reso deboli tutti coloro che ad esso si sono dati.
L'errore di Adamo nei confronti di Eva si ripete ancor più la dove la vanità si presta per un pezzo di pane, percui l'occasione si vivere alla presenza del Signore si perde per gli amori di una donna.
Quando non siamo capaci di liberarci, e chi lo è, o non comprendiamo il comando del Signore, Lui, per amore del suo Nome verrà in soccorso di coloro che non hanno dimenticato il Suo nome, affinchè anche noi come Giacobbe, ci distacchiamo, decidiamo di uscire dal paese in cui siamo, per ritornare finalmente ad offrire sacrifici di lode al Signore.
Per molto tempo la voce del Signore non si fa udire, perchè manca la disposizione all'ubbidienza, ma quando sopraggiunge la stanchezza, e ci si sente soli e affamati, allora udremo finalmente la sua voce e come Iddio disse a Giacobbe, dirà anche a noi:
Benedetto sia il Signore che guarda i suoi figli dall'alto dei cieli (Salmo 32.8).