RISTORAMENTO

Camminiamo alzando gli occhi al cielo, perchè l'aiuto ci viene da Colui che ha fatto il cielo e la terra (SALMO 121).

Questo puntinablu nei testi, è un invito a riflettere

Testimonianze

Un storia straordinaria

divisorio

Anonimo

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In un pomeriggio monotono di gennaio, una giovane vedova stava seduta nel salotto del suo grazioso appartamentino, situato in un bel quartiere di Dublino, in Irlanda. Benché tutto fosse tranquillo e confortevole nella sua abitazione, lo stato d’animo di questa donna era oppresso e sconvolto. La signora Blake, tale era il nome della nostra protagonista, era una cattolica fervente e coscienziosa, ma ciò che la rendeva infelice era il dubbio assillante sul perdono dei propri peccati.

Legata ai suoi doveri religiosi, fedele all‘impegno delle numerose preghiere da recitare regolarmente, non trovava però piena soddisfazione nel suo cuore. Anzi, più ci rifletteva sopra, più il fardello dei suoi peccati l‘opprimeva e la faceva soffrire quotidianamente, quasi alla disperazione. In una fase acutissima di crisi si era rivolta al suo confessore e gli aveva aperto tutto il suo cuore. Questi le aveva suggerito di fare opere pie, nella speranza di ricevere nel loro adempimento, divagazione e serenità, di cui aveva grande bisogno. Le aveva anche accordato l‘indulgenza plenaria per la remissione di tutte le pene dovute ai peccati, mostrando così l‘incapacità di misurare il peso che gravava sull‘anima della povera donna. Ma questi ripieghi non le avevano apportato nessun giovamento e tanto meno benedizione.

In quel pomeriggio mentre si trovava desolata, confusa e sconcertata, udì bussare alla porta; era il suo curato. Dopo i soliti saluti usuali, le domandò: “ Che cosa posso fare ancora per lei per poterla liberare dai tanti pensieri cupi e dalle tante vaghe immaginazioni e per renderla veramente felice?” . “Ah, padre reverendo, voi siete troppo gentile, ed avete sicuramente fatto tutto il vostro possibile; mi spiace di cagionarvi tanto disturbo, ma il peso dei miei peccati non diminuisce, anzi lo sento terribilmente qui sul mio cuore”. Il sacerdote, dopo una breve pausa, battendosi la fronte, usci con questa proposta piuttosto ridicola e inconcludente: “Ha già udito parlare di quel comico che da spettacolo in città? Sembra che abbia veramente talento, talché riesce a far dimenticare alla folla ogni angoscia opprimente.

Dovrebbe assolutamente sentirlo”. “Dite per scherzo, reverendo?”. “No, parlo seriamente”. Questa rappresentazione le farà bene. Eccole un biglietto d‘ingresso. Ci vada, senza timore. Sono io che glielo consiglio, mi creda e non abbia esitazioni”. Alla poverina non restò altra soluzione che seguire il consiglio del suo confessore e recarsi alla detta rappresentazione. Dappertutto grandi cartelloni messi bene in vista e illuminati attiravano l‘attenzione del popolo curioso.

L’edificio, dove si esibiva il comico era conosciuto sotto il nome di “Rotunda” e conteneva numerose sale adibite ad altre manifestazioni e riunioni. La sconsolata vedova arrivò quella sera in anticipo, vedendo delle persone entrare per una porta le seguì e prese posto. Non era pero il luogo della rappresentazione alla quale avrebbe dovuto recarsi. Mentre si trovava alquanto disorientata, vide un signore salire sul pulpito e annunziare un inno. Tutta l‘assemblea si unì al canto di Iode al Signore. La signora si accorse allora di aver sbagliato porta e di essere entrata, senza volerlo, in un luogo religioso. Che orrore! Se soltanto potessi uscirne! Si decise di farlo appena il canto fosse terminato, pensando così di non essere osservata. Ma nella fretta lasciò cadere proprio in quel momento il suo ombrello. Non l‘avesse mai fatto! Tutti gli sguardi dei vicini si fissarono su di lei! Intimidita, si sedette di nuovo. Oh se avesse almeno potuto scomparire sotto terra.

Un gran silenzio regno nella sala quando un uomo si alzò invocando la benedizione di Dio su tutti i presenti. La nostra visitatrice non aveva mai assistito ad una tale riunione. Sembrava che ogni parola scandita nella preghiera le scendesse diritta al cuore. Tutto era cosi diverso da quanto aveva appreso nella sua triste giovinezza e letto e riletto nel suo messale! Cosa strana, le parole “beata madre di Dio” non furono mai pronunciate! Pertanto quella preghiera candida e sincera la lasciò fortemente impressionata. Ma non era ancora alla fine delle sue sorprese . Il soggetto che fu trattato quella sera portava il titolo “Il perdono dei peccati”. Era un caso o la mano benigna di Dio? Non era questo il tormentoso interrogativo che l'assillava da molto tempo? Malgrado una certa resistenza interna, intuiva che questo argomento trattato la interessava, l‘attirava.

Vennero letti, inoltre, i seguenti passi da un Libro che era la Bibbia: In virtù di questa “volontà” (di Dio) noi siamo stati santificati, mediante l‘offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre. Mentre ogni sacerdote sta in piedi ogni giorno a svolgere il suo servizio e offrire ripetutamente gli stessi sacrifici che non possono mai togliere i peccati, Gesù, dopo aver offerto un unico sacrificio per i peccati, e per sempre, si è seduto alla destra di Dio, e aspetta soltanto che i suoi nemici siano posti come sgabello dei suoi piedi. Infatti con un‘unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che sono santificati. Anche lo Spirito Santo ce ne rende testimonianza. Infatti, dopo aver detto: “Questo è il patto che farò con loro dopo quei giorni, dice il Signore, metterò le mie leggi nei loro cuori e le scriverò nelle loro menti”, egli aggiunge: “Non mi ricorderò più dei loro peccati e delle loro iniquità”.

Ora, dove c’è il perdono di queste cose, non c’é più bisogno di offerta per il peccato. (Ebrei 10:10-18)

Alla lettura di questo passo biblico seguì una spiegazione in un linguaggio semplice ma convincente. Questo unico sacrificio di cui il testo narrava, si riferiva all‘opera di Cristo sul Golgota. Egli ha acquistato il perdono per tutti. Fu quindi sottolineato che la remissione dei peccati è accordata incondizionatamente a tutti coloro che anelano la salvezza e l‘accettano con riconoscenza. L’infelice signora ascoltava con grande interesse questo nuovo e meraviglioso messaggio. L’acqua rinfrescante della Buona Novella sparsa nel terreno arido della sua anima non faceva che irrigarlo e trasformarlo in terra fertile. Le sembrava che quanto sentiva fosse troppo bello per essere realmente vero. Bramava udirne di più, ma l‘ora era già trascorsa e dopo una breve preghiera, il pubblico si allontanò. Una grande gioia le aveva allargato il cuore e provava un desiderio ancora più grande di conoscerne di più.

Si recò quindi dall‘oratore per chiedergli gentilmente se lei potesse ricevere in lettura quel Libro che conteneva tante belle e consolanti parole. Il servitore di Dio rimase sorpreso di trovarsi davanti ad un‘anima assetata di verità e di giustizia. Egli si prese cura di leggerle altri passi meravigliosi di vera ricchezza spirituale. Quando la signora Blake gli confido schiettamente di non aver mai letto la Bibbia, egli premurosamente le diede la propria, pregandola di riconsegnargliela dopo alcuni giorni. Con il cuore gonfio di emozione e con profonda riconoscenza accettò il Libro e ritornò subito a casa, spronata dal desiderio di esaminarlo accuratamente. Le parve di sentire nascere qualche cosa di nuovo nell‘animo suo. Nei giorni che seguirono il suo tempo fu impegnato nella ricerca ardente dell‘autentico patrimonio duraturo nel leggere i molteplici passi sottolineati. Molti le rimasero impressi nel cuore e nella mente. La conoscenza degli insegnamenti divini è necessaria; e tale conoscenza si può acquistare solo attraverso la Bibbia. Ormai la grande luce era entrata in lei. Il cuore le palpitò di gioia ineffabile, provando il sollievo che i suoi peccati erano stati definitivamente cancellati dal sangue di Cristo.

La ferma certezza della salvezza, il perdono gratuito e la pace di Dio, che sopravanza ogni conoscenza, avevano preso il posto dei magri rimedi umani. Il giorno che lei doveva restituire la Bibbia era ormai giunto, ma volle approfittarne ancora una volta prima di separarsi dal caro Libro che aveva sommamente cooperato alla sua salvezza. Mentre si trovava concentrata nella quieta meditazione delle sacre pagine, sobbalzò, vedendo il suo confessore davanti a lei. Tanto era immedesimata nella lettura che non aveva neanche udito suonare alla porta. Lo salutò un poco imbarazzata. Egli da parte sua la scrutò attentamente e fu contento di trovarla tranquilla e serena in viso. “Che c‘e di nuovo?” le domandò con un largo sorriso: “mi racconti com‘é andata alla “Rotunda”. Non l‘ho veduta alla prima messa, domenica. Era indisposta?” Che cosa bisognava rispondere? Era determinata di non rivelare nulla, proprio nulla e di tacere. Ma senza volerlo entrò in conversazione e finì per tradirsi e per raccontare tutto I‘accaduto al curato, senza più esitazioni e preamboli. Notò immediatamente uno strano cambiamento sul volto pallido del reverendo. Gli occhi da ridenti e cordiali divennero freddi e duri. Il reverendo padre si alzò profondamente crucciato e con tutta la grave autorità che rivestiva il suo ministero le intimò: “Mi dia questo Libro; l‘ha letto senza il mio esplicito permesso e corre il pericolo di una condanna eterna se lo conserva”. “Ma, reverendo, non è mio, lasciatemelo, ve ne supplico! “. Con un atto violento il prete glielo strappò di mano e se Io infilò in una tasca. Quindi se ne andò, lanciandole una occhiata minacciosa. La signora Blake restò sola, perplessa e sopraffatta da un‘ondata di angoscia. Solo chi e passato per simili esperienze e conosce l’influenza predominante da parte di alcuni sacerdoti, comprende bene in quale stato d’animo cadde la povera donna.

Come restituire la Bibbia? L’indirizzo del suo possessore I‘aveva letto, si, ma di sfuggita sulla prima pagina del prezioso libro! Inoltre la perseguitava lo sguardo imbronciato, ostile e cupo del confessore. Cosa fare per uscire da questo labirinto intrigato? I giorni passarono lentamente e il sacerdote non si fece più vivo. D‘altronde lei avrebbe avuto timore d‘incontrarlo. In ogni modo la sua coscienza le suggeriva di intraprendere tutto per la restituzione del Sacro libro che non era suo. L’unico espediente sarebbe stato di recarsi di persona dall‘autore della sottrazione se non era troppo tardi se il libro non fosse già stato .. no.. non era possibile.

Dopo una quindicina di giorni si decise finalmente di tentare la sorte... costi quel che costi. La dimora del confessore si trovava vicino ad un convento che faceva parte della sua diocesi. Una monaca di clausura aprì la porta, le domandò il nome e che cosa desiderasse. Saputo lo scopo della sua venuta, con uno sguardo gelido e con una voce ostile le rispose: “Si, il padre è in casa, entri pure! “. La condusse in una camere semioscura Oh che raccapricciante! Vi era una bara aperta, ove giacevano le spoglie mortali del confessore. Prima che la signora si riavesse dal suo sbigottimento, la suora le gridò con perfidia nell‘orecchio: “Egli è deceduto maledicendola per la Bibbia. Mi ha incaricata di dirle che la esecrava, l‘ha maledetta nei suoi ultimi istanti di vita; esca adesso!”.

E prima che potesse realizzare quanto accadeva, la vedova si ritrovava già sulla strada. Trascorsero molte settimane. La primavera era ritornata con il sole mite, col venticello pieno di mille profumi, la campagna verdeggiante e i prati ripieni di fiori. Una sera la signora Blake era seduta riflettendo sugli stranì avvenimenti degli ultimi mesi. La gioia del perdono era tuttora viva nel suo cuore; aveva comprato una Bibbia che leggeva regolarmente ogni giorno; si era liberata totalmente dalle vecchie osservazioni religiose; ed aveva imparato a camminare nella vita con coraggio e dignità. Ma aveva ancora un dolore che la pungeva al cuore; il confessore, il suo ultimo sguardo, le sue ultime parole, la sua morte repentina, quel messaggio terribile era tutta verità?

La Bibbia che l‘aveva tanto consolata non avrebbe potuto essere stata anche utile ed efficace per la sua salvezza? Mentre rimuginava il pro e il contro, udì una scampanellata. Una donna completamente velata domandava di parlarle urgentemente: “Lei forse non mi riconosce in questi vestiti, e dicendo questo si tolse il velo e il viso pallido della monaca del chiostro apparve.

La signora Blake indietreggiò, assalita da vaghi presentimenti, ma la visitatrice la tranquillizzò e le chiese: “Posso sedermi? Devo parlare”. Quindi continuo: “Ho due cose da comunicarle, ma debbo essere brevissima, non avendo molto tempo a disposizione. Innanzi tutto, mi voglia perdonare l‘orribile menzogna che le dissi al convento. Ho già domandato perdono al Signore, ma sento di doverlo chiedere anche da lei. Il suo confessore è morto benedicendola di tutto cuore. Il giorno prima del decesso, egli mi ha pregato di farle sapere che anche lui aveva trovato il perdono dei suoi peccati e la certezza della salvezza, grazie alla lettura di quel libro e le sarà grato per tutta l‘eternità di avergli fatto conoscere il Salvatore. Posso ora contare sul suo perdono?”. “Certamente, e dal profondo del mio cuore”, rispose la signora. Ma mi dica, “ replicò tutta meravigliata: “Perché mi ha mentito?”. “Perché amavo il nostro confessore e odiavo lei, che l‘aveva mandato all‘inferno, come credevo allora. Ma dopo la sua morte, provai una forte tentazione di leggere quel libro. Ne fui tanto affascinata e appassionata che continuai la lettura finché non attinsi alla sorgente divina, trovandovi anch‘io il perdono dei peccati e la pace nel mio Salvatore Gesù. Per settimane ho studiato la Bibbia e gliela riporto oggi. Eccola. Sono fuggita dal monastero e parto per l‘Inghilterra, questa sera. Ho provato il bisogno di venire qui per chiederle scusa, consegnarle la Bibbia e assicurarle che anch‘io le sarò riconoscente per aver collaborato alla salvezza eterna della mia anima. Arrivederci, e che Dio la benedica! Ci ritroveremo in cielo dinanzi al trono dell‘Agnello!”.

Le due donne si abbracciarono e si separarono commosse. La signora Blake credeva di sognare. La Bibbia era realmente la sul tavolo, davanti a lei. Non era un sogno ma una gloriosa realtà. In silenzio quel magnifico libro aveva compiuto tre miracoli: tre anime erano state salvate per l‘eternità.

Immaginatevi lo stupore e la gioia profonda del proprietario, quando la giovane vedova andò da lui per restituirgli l‘amato libro e narrargli con lieta espressione di riconoscenza la singolare vicenda dello stesso. Il racconto é cosi emozionante che vale veramente la pena di essere divulgato, affinché tutti i lettori possano afferrare il valore incommensurabile di questo libro meraviglioso che é la Bibbia. “Cosi é della mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non torna a me a vuoto, senza aver compiuto ciò che io voglio e condotto a buon fine ciò per cui l‘ho mandata”, dice il SIGNORE (Isaia 55:11).

Qualcuno ha scritto: “L’unica speranza, sia per il cattolico che per il protestante e lo scettico, é di leggere le Sacre Scritture con il cuore aperto, come ascoltando la voce di Dio. Vi troverà descritto il suo cuore nel suo stato naturale, cioè ribelle ed egoista. Vi troverà quanto Dio ha fatto in Cristo per redimerci e farci partecipi della vita divina ed eterna. Vi troverà quella “sola fede” per cui tutti gli uomini possono essere uniti in Cristo”.

Caro lettore, leggi tu la Parola di Dio? Vi hai incontrato un fermo richiamo ad un rinnovamento concreto della tua vita? Quale effetto ha prodotto questa Parola vivente nella tua anima? Accetta quanto ti suggeriamo gentilmente. Prendi e leggi; non lasciare passare nessun giorno senza leggere il libro dei libri. “Voi investigate le Scritture, perché pensate d‘aver per mezzo di esse vita eterna, ed esse son quelle che rendono testimonianza di me” (Giovanni 5:39).

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