RISTORAMENTO

Camminiamo alzando gli occhi al cielo, perchè l'aiuto ci viene da Colui che ha fatto il cielo e la terra (SALMO 121).

Questo puntinablu nei testi, è un invito a riflettere

Il Salvatore

1 Chi ha creduto a quello che abbiamo annunciato? A chi è stato rivelato il braccio del SIGNORE? 2 Egli è cresciuto davanti a lui come una pianticella, come una radice che esce da un arido suolo; non aveva forma né bellezza da attirare i nostri sguardi, né aspetto tale da piacerci. 3 Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare con la sofferenza, pari a colui davanti al quale ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna. 4 Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato; ma noi lo ritenevamo colpito, percosso da Dio e umiliato! 5 Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti. 6 Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via; ma il SIGNORE ha fatto ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti. 7 Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la bocca. Come l'agnello condotto al mattatoio, come la pecora muta davanti a chi la tosa, egli non aprì la bocca. 8 Dopo l'arresto e la condanna fu tolto di mezzo; e tra quelli della sua generazione chi rifletté che egli era strappato dalla terra dei viventi e colpito a causa dei peccati del mio popolo? 9 Gli avevano assegnato la sepoltura fra gli empi, ma nella sua morte, egli è stato con il ricco, perché non aveva commesso violenze né c'era stato inganno nella sua bocca. 10 Ma il SIGNORE ha voluto stroncarlo con i patimenti. Dopo aver dato la sua vita in sacrificio per il peccato, egli vedrà una discendenza, prolungherà i suoi giorni, e l'opera del SIGNORE prospererà nelle sue mani. 11 Dopo il tormento dell'anima sua vedrà la luce e sarà soddisfatto; per la sua conoscenza, il mio servo, il giusto, renderà giusti i molti, si caricherà egli stesso delle loro iniquità. 12 Perciò io gli darò in premio le moltitudini, egli dividerà il bottino con i molti, perché ha dato se stesso alla morte ed è stato contato fra i malfattori; perché egli ha portato i peccati di molti e ha interceduto per i colpevoli (Isaia 53).

Il Salvatore del mondo

divisorio

Questo è il mio diletto Figliuolo nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo!

Un santo uomo di Dio, innamorato veramente di Gesù e della Sua chiesa, disse: “Siamo imbarcati in un oceano di gloria, irto di nebbia, scogli e sottomartini, dove solo la mano del Signore ci può condurre fino alla meta”.

Proveremo a tracciare il sentiero che seguiremo con l'aiuto del Signore, nella speranza che il lettore possa essere instradato nella via maestra, non tracciata da noi, ma da Cristo Gesù il Signore.

Secondo noi, poco possiamo capire veramente se l'ammaestramento non è puntuale, preciso, che segue un percorso di edificazione dell'immagine del Figlio di Dio davanti agli occhi nostri. Sarà quindi necessaria la ripetizione dei concetti di base. Per qualcuno possono sembrare noiosi, ma per chi ama la verità di Dio saranno sicuramente di aiuto.

Il primo passo serve a prendere atto che:"..tutti hanno peccato, e sono privi della gloria di Dio" (Romani 3.23). Privi della gloria di Dio, quindi condannati alla morte eterna se non si fosse trovato qualcuno disposto a pagare il prezzo del nostro riscatto (Giobbe 33.24).

Le scritture ci informano che, per quanto concerne il Signore "Or il Signore ha veduto questo, e gli è dispiaciuto che non vi era dirittura alcuna. E veduto che non vi era uomo alcuno, e maravigliatosi che non vi era alcuno che s'interponesse, il suo braccio gli ha operata salute, e la sua giustizia lo ha sostenuto" (Isaia 59.15-16).

La salvezza è un mistero, perchè legata alla manifestazione umana di Dio, il quale, prendendo la natura umana è venuto sulla terra ed ha vissuto come tutti gli uomini. Isaia 53 lo descrive così: " Egli è cresciuto davanti a lui come una pianticella, come una radice che esce da un arido suolo; non aveva forma né bellezza da attirare i nostri sguardi, né aspetto tale da piacerci".

Dire che ha vissuto come un qualsiasi uomo, non sempre rende bene l'idea, perchè, continua Isaia, fu: " Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare con la sofferenza, pari a colui davanti al quale ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna."

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