La differenza fra ciò che disse Gesù e ciò che gli apostoli fecero ha generato un'annosa discussione su ciò che è giusto e ciò che non lo è. Ovviamente vi sono quelli che animati da zelo letteralista dicono che solo ciò che Gesù ha detto è valido e che quindi, qualunque altro metodo è sbagliato. Da queste poche parole la mia posizione è già dichiarata, ma nonostante ciò, credo sia utile spiegare anche in base a quali ragionamenti sono pervenuto ad esse.
Essere battezzati nel nome di qualcuno, dovrebbe fra l'altro aver valore di sottomissione a chi garantisce per il battezzando. Dall'altro lato il battezzando si assume la responsabilità della decisione fatta, confidando nel sostegno che ne viene dal garante, dal Nome evocato. Essere dunque battezzati nel nome di qualcuno significa che accettiamo di camminare alla sua ombra, sotto le sue ali, da ora e per sempre.
Che voleva dunque dire Gesù, quando disse a i suoi discepoli di battezzare nel nome del padre, del figlio e dello Spirito Santo? Consigliamo la meditazione Sulla trinità. Ciò che è uscito dalla bocca di Gesù è, come sempre, di grande significato; tale significato non è immediabilmente metabolizzabile, perchè manca l'esperienza del valore di ogni autore, quindi per prima cosa è necessario essere battezzati nel nome di Gesù. Una volta intrapreso il cammino con Cristo è necessario un'altro battesimo, quello con lo Spirito Santo e quello di fuoco, che mette a prova la fedeltà del battezzando. Senza il battesimo di Spirito Santo l'uomo non avrebbe alcuna possibilità di vincere nessuna battaglia. Ogni battesimo dunque è come una tappa che, avendo raggiunto un certo livello, richiede un esame per il proseguimento.
Quando presentò se stesso quale Via Verità e Vita, Gesù disse:
Il rapporto col Padre è legato strettamente al rapporto che abbiamo con Gesù, ma c'è un momento in cui esso diventa più forte, quando la relazione col Padre nel nome di Gesù diventa più intensa e più ardita. Lo stesso Gesù evidenzia quel momento in Giovanni 16.24-27:
Le ragioni per cui i discepoli hanno battezzato nel solo Nome di Gesù risiedono nella necessità che noi abbiamo di percorrere il sentiero cominciando da dove Lui stesso ha cominciato, cioè dalla sottomissione alla volontà di Dio, per noi possibile solo attraverso il sacrificio di Gesù.
Se poi vogliamo davvero sbizzarrirci, dobbiamo ricordare, come per altro già accennato, che di Gesù abbiamo, anche se relativa, la conoscenza del Nome, il quale gli fu dato per volere divino, ma non sapremo mai il nome dello Spirito Santo e del Padre perchè sono incomprensibili alla mente umana.
La conoscenza di Dio da parte del credente è un fatto privato, intimo, che riguarda il suo rapporto col Creatore, il quale, stando alle parole di Gesù, darà ad ognuno che vince le battaglie della sua vita, un nome nuovo che nessuno conosce tranne colui che lo riceve. Se stanno così le cose per i figli di Dio, che cosa ne è del Padre di tutti gli spiriti?
Io eviterei inutili argomentazioni che spesso fanno più male che bene, e mi atterrei a ciò che sta scritto, chiedendo di volta in volta luce intorno a ciò che è utile.