
Siccome la parola di Dio è verità, e l'obiettivo del Signore è far conoscere all'uomo la sua vera condizione, unica via alla penitenza, Gesù prosegue, evidenziando come spesso il nostro intendimento delle cose sia falso, ovvero incoerente. La sua pietà, voleva aprire loro gli occhi su di una realtà spesso dimenticata, coperta, e che riguarda l'uomo terreno, il quale, sebbene abbia creduto, ha però bisogno di essere liberato dal peccato, dalla tendenza al peccato, dalla debolezza nei confronti del peccato.
Una cosa è il perdono dei peccati, altro è essere resi insensibili alle sue sollecitazioni, ovvero essere resi capaci di resistere, di dire no, come Gesù, il quale sollecitato ad usare l'autorità di figlio di Dio, rispose dicendo che
Il Signore li aveva certamente perdonati tante volte; basta leggere le scritture, per vedere quanta misericordia Iddio aveva usata verso di loro, ma non per questo avevano smesso di peccare, anzi.....; questa è la dimostrazione che nonostante il perdono ripetuto nel tempo, e per il quale avevano offerto sacrifici al Signore, l'uomo mai sarà una nuova creatura.
Anche noi siamo stati e siamo trattati con la stessa, immensa pietà, mentre il Signore ha pazienza con noi affinchè comprendiamo, e ci comporta come ha comportato Israele, perchè vuol dare anche a noi le stesse possibilità che ha dato ai nostri padri.
Gesù, risponde alle loro obiezioni, partendo da ciò che era più urgente; di Abrahamo come padre, ne parlerà più tardi, quando il tempo sarà maturo; ora era urgente evidenziare la loro condizione che se non arginata avrebbe certamente prodotto la morte in loro. E così Gesù disse:E' la seconda volta che Gesù usa il termine "veramente", come ad evidenziare che molte cose sembrano vere ma non lo sono; prima pose l'accento sull'essere veri discepoli, poi pose l'accento sull'essere veramente liberi. Essi non avevano ancora compreso quanta pietà c'era per loro nelle parole di Gesù, sebbene egli fosse costretto a mettere il dito in una piaga così spesso purulenta. Chi non ama la verità che viene da Dio, resterà servo del peccato e sarà buttato fuori da quella casa. Chi legge, ricorderà certamente la parabola, dove Gesù parla del grande convito in cui si era introdotto un uomo che non aveva l'abito da nozze.
Noi siamo progenie di Abrahamo
Poi, dopo aver mostrato loro la verità di quel momento, quella che loro avevano bisogno di udire, Gesù continua il suo parlare dicendo:
Non è immediato comprendere perchè Gesù abbia detto loro: "Voi cercate di uccidermi", ma queste parole gettano una luce sinistra sul duello che esiste fra coloro che come Abele offrono al Signore sacrifici fatti col cuore, e coloro che invece come Caino, offrono al Signore sacrifici senza rispetto (Timore, riverenza.....).
L'espressione "voi cercate di uccidermi", evidenzia ciò che si muove nel cuore di coloro che non si vogliono arrendere al Signore, ma vogliono conservare l'apparenza. Quel sinistro sentimento che aveva preso il sopravvento nella vita di Caino, ora era la, presente nella loro vita, perchè Colui che era gradito a Dio era la, davanti a loro, e loro inconsciamente lo sapevano, anche se le loro menti non potevano arrivare a tanto.
Era chiaro che in Lui parola e condotta erano la stessa cosa, mentre in loro c'era una vita d'ipocrisia; essi si sentivano giudicati dalle sue parole e dalla sua condotta che non riuscivano a "comprendere", perchè non era di questo mondo, cioè non seguiva le regole della tradizione, della religione classica, e quindi, era diverso e i loro sentimenti nei confronti del diverso crescevano in odio ogni giorno sempre più.
La mia parola, quella verso la quale avete mostrato interesse, disse Gesù, quella parola non riesce a penetrare il vostro cuore; il peccato (suggeritore di sentimenti di odio) che bussa alla porta del vostro cuore, vi sta suggerendo di uccidermi, perchè esso mi odia(è invidioso di me) e voi, se perseverate nell'ascoltare il (suggeritore), finirete per uccidermi. Molti sentimenti rimangono latenti nel cuore dell'uomo anche per molti anni, e poi, quando l'occasione si presenta, ciò che dormiva si risveglia e opera in onore a colui che li ha depositati nel nostro cuore.
Gesù continua a tentare di illuminare le loro menti, cercando di risvegliare in loro valori perduti, sentimenti teneri, barlumi di vita, e dice loro:
Così si nasconde il principe di questo mondo, dietro i pensieri e i ragionamenti che sembrano nostri; e pieni di noi stessi, fieri di essere autori di tanto, ci opponiamo al Signore del cielo e della terra, i nome della libertà.
Ma dietro tutto questo, c'è un impostore, un bugiardo, un micidiale che deve essere scoperto, messo alla luce, affinchè sia conosciuto da tutti i re della terra, i quali si rideranno di lui. Lo stesso Pietro che aveva esclamato
Sembrerebbe quasi che essi siano stati osservatori di qualche cosa ben definita, ma in realtà il vedere spesso è condividere sulla base di tante piccole cose che col tempo si sono accumulate nel cuore, creando, dando alle cose stesse una forma, una dimensione tale da poter essere osservata. In loro, la natura del suggeritore del quale certamente avevano negli anni ascoltato volentieri la voce, quella natura stava partorendo il frutto di tanta fatica, perchè non solo avevano veduto, osservato, ma anche avevano condiviso, praticato.
Il padre nostro è Abrahamo.
Di fronte al paragone fra il loro comportamento, in quanto si erano definiti figli di Abrahamo e il suo comportamento come figlio di Dio, essi risposero dicendo:
La sua pietà aveva fino a quel momento sperato poter evitare di rivelare loro il male di cui erano servi, ma nonostante il crescendo di luce che le sue parole emanavano, essi continuavano a non capire, e quindi risposero dicendo:
Man mano che Gesù parlava, la loro resistenza cresceva, e in nome di quella presunta appartenenza per chiamata, promessa ricevuta; il loro cuore diventava sempre più insensibile alla luce.
Quando la loro presunzione salì fino al cielo, fu allora che Gesù tuonò dicendo:
Quanto abbiamo riportato è tremendamente grande e vero, ma ora possiamo solo sorvolare e osservare da lontano verità profonde che sono come montagne di cui non conosciamo tanti misteri.
Ci basti osservare per ora, per imparare ciò che è ora necessario; domani ci sarà provveduto. Quei giudei vantavano una paternità inarrivabile che è come la fede di colui che crede di sapere perchè legge le scritture e recita il credo a memoria. Una paternità non preclusa, anzi da Dio desiderata profondamente, ma impossibile la dove la sua parola, il suo ammaestramento, vengono rigettati o coperti da umane tradizioni. Siccome nessuno è salito in cielo se non Colui che dal cielo è disceso, è chiaro che al cielo possiamo salire solo se ci lasciamo condurre per mano dal figliuolo di Dio. Gesù domando loro:
Qualcuno avrebbe potuto obiettare dicendo: "Ecco, è colpa del diavolo se......", ma Gesù rispondendo anche alle domande nascoste, disse:
Nelle lettere degli apostoli, questo riferimento viene reiterato, e particolarmente nelle lettere di Giovanni, dove dice:
Tu hai il demonio
I giudei gli risposero e gli dissero:
E' incredibile ma vero; coloro che gli avevano creduto, avendo resistito al lavoro di santificazione, hanno concluso che chi aveva il demonio non erano loro ma Gesù. Sembra udire la voce del servitore a cui era stato dato un talento, una mina, che rivolgendosi al suo Signore lo definisce:
Fu così che Gesù, ormai quasi concluso con loro il suo mandato, rispose:
Attorno a Gesù si affollano le genti; tutti lo chiamanno, tutti si fregiano del suo nome, ma quanti oggi come allora lo disonorano, comportandosi esattamente come quei giudei se non peggio?
"Io onoro il Padre mio, ma voi mi disonorate". Voi, popolo di Dio, chiamati da Dio, frutto di una promessa fatta ad Abrahamo, voi, mi disonorate.
Le loro orecchie avevano ancora una volta ascoltato solo in parte le parole di Gesù, e senza cercare di comprendere, emanarono il loro giudizio su quelle parole, dicendo:
Ormai il loro lume non risplendeva più in loro, essendo divenuti ciechi, accecati come erano di risentimento verso di Lui, che non potevano più contenere l'odio che stava crescendo dentro di loro, e così cominciarono a deriderlo maliziosamente, considerandolo pazzo. Questo si deduce dalla risposta che gli diedero: "Tu non hai ancora cinquant'anni, e hai veduto Abrahamo!"
Gesù rispose loro:Così, presero delle pietre per lapidarlo, ma Gesù si nascose, ed usci fuori del tempio, essendo passato in mezzo a loro; così se ne andò. Il nostro cuore langue di fronte a queste parole, perchè esse sono il messaggio limpido e chiaro di ciò che succede a coloro che hanno fatto della casa di Dio una spelonca di ladroni, un luogo dove tutto viene fatto senza il timore di Dio.
Proiettare questa immagine anche ai nostri tempi, sarebbe salutare, perchè molte chiese non portano onore a Cristo ma lo disonorano; molte anime di credenti sono schiave della tradizione come gli ebrei lo erano; nulla di nuovo sotto il sole dunque, basta non chiudere gli occhi o sedersi in luoghi oscuri.