Parlando di Gesù, lo scrittore della lettera gli Ebrei 10/5, riporta la seguente frase:Salmo 45.1. Vai alla meditazione. Il significato di forare l'orecchio è dato dalla legge che Dio diede al suo popolo circa i fratelli e le sorelle schiave, che dopo sei anni di servitù, avrebbero potuto scegliere se restare in casa del loro padrone per sempre, oppure ricuperare la libertà (Esodo 21.5-6 Deuteronomio 15.12).
A tutti è stato dato un corpo, attraverso il quale poter manifestare l'Iddio vivente, l'ubbidienza e l'amore per il Creatore; dobbiamo però distinguere fra corpo animale e corpo spirituale, corpo corruttibile e corpo incorruttibile. Iddio non aveva dato all'uomo un corpo corruttibile, ma esso è divenuto tale a causa del peccato. Paolo scrivendo in 1° Cor. 15/49 e 52 dice: "Come noi abbiamo portato l'immagine del terreno, porteremo ancora l'immagine del celeste. Perciò conviene che questo corruttibile, rivesta l'incorruttibilità, e che questo mortale rivesta l'immortalità". Ogni corpo dunque si corrompe verso la morte, e di ciascuno resterà solamente quello che è eterno, sia a vita eterna che a condannazione eterna..
Alla fine dell'opera creatrice di Dio, leggiamo che:
In vero, la frase:"Tu mi hai dato un corpo" è riferita a Gesù, in quanto riprende la parola profetica del Salmo 40.5-8:
Le ragioni per cui gli è stato preparato un corpo del tutto simile a noi, sono legate al fatto che gli animali non sono della stessa natura dell'uomo e dunque non rispondono alla giustizia divina, che esige la morte del peccatore, anche in virtù della promessa: "In giorno in cui ne mangerai, morirai". Lo stesso Iddio che ha emanato il verdetto, ha anche provveduto al primo sacrificio per mettere sui loro corpi un vestito e così coprire le loro vergogne. Sapeva benissimo che nessun uomo mai avrebbe potuto soddisfare la giustizia divina, perchè, anche se fosse morto, mai avrebbe potuto essere risuscitato, perchè la morte lo avrebbe trattenuto, non essendo stata ancora vinta e avrebbe fatto la fine di Lucifero.
Mentre aspettava il compimento del tempo in cui sarebbe venuto l'Uomo Gesù, ha accettato dalla mano degli uomini sacrifici di animali. Da quel giorno in poi, nessun sacrificio potrà mai essere accettato, tranne che il sacrificio della propria vita nel Nome di Gesù. Il sacrificio che viene richiesto all'uomo "rinunci a se stesso, prenda la sua croce e mi seguiti" (Luca 9.23). Non esisteva ancora l'esempio da seguire, ma il giorno venne in cui Gesù disse:
L'apostolo Paolo bene descrive ciò che significa prendere la propria croce in 1 Corinti 9.26-27, dicendo:
Così, l'Agnello di Dio ha accettato un corpo in ogni cosa simile al nostro, affinchè attraverso il SUo sacrificio, tutti i figli di Dio potessero essere raccolti all'ombra di Suo Padre.
In Adamo tutti muoiono (1 Corinti 15.22)perchè il peccato ha corrotto il primo lavoro di Dio (Geremia 18.4), in Cristo tutti possono tornare a vivere, perchè attraverso la Sua morte siamo stati vivificati a Dio (Giovanni 14.6), per rendergli l'onore e la gloria che gli spetta.
Non ci resta dunque che
Abbiamo provato a socchiudere delle finestre; spetta ora a coloro che cercano la faccia del Signore chiedere ciò che è stato da Dio promesso al suo popolo in Zaccaria 12.10: "Spanderò sulla casa di Davide e sugli abitanti di Gerusalemme lo Spirito di grazia e di supplicazione; essi guarderanno a me, a colui che essi hanno trafitto, e ne faranno cordoglio come si fa cordoglio per un figlio unico, e lo piangeranno amaramente come si piange amaramente un primogenito".